Il film indipendente Moon Garden utilizza Cintel Scanner e DaVinci Resolve Studio

Manchester, Regno Unito – giovedì 10 agosto 2023 – Blackmagic Design ha annunciato che Moon Garden, un lungometraggio indipendente filmato in 35mm, è stato digitalizzato con Cintel Scanner e finalizzato con il software di montaggio, color grading, effetti visivi (VFX) e post produzione audio DaVinci Resolve Studio.

Scritto e diretto da Ryan Stevens Harris e prodotto da John Elfers, questa epopea di fantascienza segue le vicende di una bambina in coma che con l’aiuto di magiche creature attraversa un paese di meraviglie industriali per riprendere conoscenza. Il film fa sfoggio di una serie di vecchi trucchi del mestiere, dalla stop motion alle marionette, dalla fotografia in sequenza accelerata alle miniature per ampliare i campi lunghi, fino agli effetti Cloud Tank per creare paesaggi urbani notturni. Per la produzione Elfers ha recuperato una serie di pellicole scadute, dalle Kodak 5212 (100T) fino alle 800T fuori produzione. Nel frattempo il direttore della fotografia Wolfgang Meyer si è occupato di organizzare varie macchine da presa per il film.

L’obiettivo dei filmmaker era di realizzare un look e uno stile unici per il film fantasy. “L’idea era di creare un mondo quasi riesumato dal sottosuolo, o riadattato”, ha esordito Harris. L’intenzione è sempre stata quella di far percepire Moon Garden fuori dal suo tempo, come una vecchia bobina impolverata ritrovata da qualche parte in una soffitta, arrotolata su un proiettore e riscoperta. Una delle domande centrali del film è: ciò che si rompe può davvero essere aggiustato? Per cui riassemblare tutto questo mondo con macchinari in rovina è sembrata l’opzione più appropriata”.

Per Elfers la scelta di girare su pellicola è sempre stata guidata dal desiderio di trarre vantaggio dall’estetica singolare della celluloide. “Ogni volta che abbiamo girato su pellicola le immagini hanno un aspetto decisamente migliore della realtà”, ha rivelato. “La pellicola glissa magicamente sulle imperfezioni e lega tutto perfettamente, elevandone l’immagine”.

Anche se il team aveva gli strumenti necessari per la produzione e un preciso stile in mente, l’elemento chiave è stata la scansione della pellicola. “Tutto questo è stato reso possibile dal nostro partner commerciale Ken Locsmandi della Filmworks/FX che ha investito in un Blackmagic Cintel Scanner, rimuovendo uno degli aspetti più onerosi per la questo tipo di riprese”, ha continuato Elfers. “Mi sono formato sull’uso dello scanner, e a quel punto avevamo tutte le risorse necessarie per il nostro workflow in 35mm”.

Per ottenere il look singolare di Moon Garden sono state utilizzate una vasta gamma di cineprese, ed era dunque fondamentale che il processo di digitalizzazione venisse gestito da uno scanner della qualità di Cintel. “È stato un progetto visivamente molto ambizioso, sia dal punto di vista creativo che tecnico”, ha fatto sapere Harris. “Per realizzare certe riprese e alcuni trucchi in fase di cattura abbiamo adoperato dodici camere 35mm diverse con sistemi a due, tre e quattro perforazioni”.

Prima di Cintel Scanner, e con i vari formati di perforazione, la complessità e il potenziale costo del riversamento avrebbe destato preoccupazione. “Uno dei maggiori vantaggi di Cintel è la facilità con cui si passa da un formato di pellicola a un altro”, ha aggiunto Elfers. “Per cambiare il formato di perforazione con i telecinema di altri marchi bisogna sostituire fisicamente il corridoio di scorrimento dello scanner, mentre con Cintel basta cliccare un pulsante. In genere i laboratori separano ogni bobina in base al formato, e questo può triplicare i costi quando si utilizzano formati misti. Con più formati sulla stessa bobina invece si risparmiano un sacco di soldi”.

Scannerizzare direttamente su DaVinci Resolve Studio ha messo inoltre a disposizione funzioni aggiuntive essenziale per gestire la qualità variabile delle immagini dovuta all’uso di pellicole vintage consumate. “La particolare estetica di Moon Garden deriva anche dall’averlo filmato su pellicola vintage che col tempo subisce naturalmente delle alterazioni di colore”, ha rivelato Elfers. “Anche se tendevamo verso un look con una pesante granulosità della pellicola, i filmati dovevano poi essere assemblati insieme. A volte una bobina distorceva il magenta, altre volte il verde e via dicendo, ma lo scanner ha questo incredibile strumento chiamato Auto Black che analizza e bilancia lo spazio tra i fotogrammi. È stato una mano santa per noi, perché ha riportato i filmati quasi alla normalità pur mantenendo il look vintage”.

Harris, che è anche un affermato colorista DaVinci Resolve, ha curato il grading di Moon Garden. “Dalla grana intensa fino alle variazioni di colore dovute alla pellicola scaduta, il processo di correzione colore è stato alquanto intensivo”, ha fatto sapere Harris. “Inizialmente ho applicato un grading di base dettagliato, riportando tutte le varie pellicole alla loro gamma corretta e bilanciando ulteriormente quelle più danneggiate o con variazioni estreme. Poi ho utilizzato le Power Window e i Tracker per isolare specifiche strisce di colore, i rossi profondi e i blu notte, per fare in modo che risaltassero al massimo. A questo punto ho passato il progetto DaVinci Resolve a Elliot Smith, un colorista di base a Los Angeles con cui avevo lavorato in passato, che ha a sua volta realizzato una versione accentuando alcune scelte e affinando l’estetica generale”.

La vasta gamma di strumenti di DaVinci Resolve Studio, tra cui la rimozione dei graffi e la riduzione del rumore, si sono rivelati irrinunciabili per il lavoro di Harris. “Uno dei miei strumenti preferiti, che ho iniziato a usare con Moon Garden, sono le curve, soprattutto per regolare le tonalità”, ha continuato Harris. “Mi hanno consentito di portare i magenta fino al rosso o affievolirli fino al blu notte in maniera naturale, essenzialmente “incanalando” il colore in modo da regolare solo alcune tinte specifiche. Successivamente ho lavorato sull’intero spettro di un nodo precedente per portarlo verso la tinta isolata, ottenendo così una densità e intensità del colore nell’immagine che ne risalta i toni ruggine e rosso profondo. Adoro questo look denso e vivido che sono riuscito a estrapolare dalla pellicola scaduta grazie a Resolve”.

Ha concluso Harris: “A volte le pellicole più consunte presentano una grana talmente pesante da rendere le immagini torbide. Resolve offre senza alcun dubbio la migliore riduzione del rumore sul mercato, consentendomi di recuperare anche filmati che sembravano inutilizzabili. Oltre agli strumenti del colore abbiamo utilizzato ogni genere di trucco per ultimare il film, ad esempio gli effetti di Fusion per ripulire i bordi del corridoio che si intravedevano. Poi abbiamo applicato il Dust Buster per rimuovere accuratamente la polvere e altri effetti indesiderati, in special modo dei graffi enormi, anche se abbiamo poi deciso di lasciare alcune di queste imperfezioni che ben si addicevano al look consumato della pellicola. Resolve si è dimostrato più e più volte solido e affidabile. Un vero e proprio cavallo di battaglia della post produzione e un software con cui è davvero un piacere lavorare”.

Moon Garden è stato prodotto dalla Fire Trial Films e distribuito nelle sale dalla Oscilloscope Laboratories. È disponibile su Apple TV, Amazon e su altre piattaforme di streaming.

Total
0
Shares
Prev
Sold Out per Massimo Ranieri domani al Teatro Grande di Pompei

Sold Out per Massimo Ranieri domani al Teatro Grande di Pompei

Tutti i Sogni Ancora in Volo Tour

Next
Blackmagic Design annunciaATEM 1 M/E Advanced Panel 20 e 30

Blackmagic Design annunciaATEM 1 M/E Advanced Panel 20 e 30

IBC 2023, Amsterdam, Paesi Bassi – venerdì 15 settembre 2023

Continua a leggere